Aspetti faunistici

È soprattutto l'ambiente di grotta che riveste un'importanza notevole per la fauna che ospita; le indagini condotte finora a Cariadeghe hanno rilevato la presenza di diverse colonie di chirotteri che utilizzano le grotte come rifugio notturno e riparo nella stagione riproduttiva e durante l'inverno. Proprio la presenza di un'ampia superficie boscata e di numerosi alberi monumentali può supportare alcune specie prettamente forestali di chirotteri che, durante il periodo di attività (primavera–autunno) sfruttano le cavità arboree per la costituzione di colonie riproduttive e come rifugio diurno.

Il sito in cui è avvenuto il maggior numero di catture è una ca-vità ipogea denominata "Omber en banda al Bus del Zel" (40-60 nei mesi autunnali). Anche le pozze di abbeverata si presentano come un'importante risorsa per la fauna dell'Altopiano e l'inter-vento di rimozione delle idrofiteche coprivano la superficiedi numerose pozze le ha rese accessibili ai chirotteri.

Dal 2004 ad oggi le specie osservate nel Monumento Naturale Altopiano di Cariadeghe sono: rinfolo maggiore, vespertilio di Bechstein, vespertilio di Daubenton, vespertilio smarginato, vespertilio di Natterer, vespertilio maggiore, vespertilio di Blyth, pipistrello di Savi (specie antropofilache sfrutta rifugi all'interno di abitazioni, casolari, fienili,ecc.), pipistrello nano, pipistrello albolimbato, nottola di Leisler.

Poiché in ambienti carsici è quanto mai evidente la stretta connessione tra eventi superficiali e ripercussioni sul sottosuolo e poiché per garantire una buona conservazione delle colonie di chirotteri non si può prescindere dalla tutela dei loro rifugi e dei siti di alimentazione, vale a dire grotte e pozze, le attività condotte nel sito (didattiche, speleologiche e di gestione ordinaria dei prati, dei pozzi e delle risorse idriche) devono essere progettate in modo da tener conto delle necessità di tutela degli habitat e delle specie presenti. Un codice di comportamento corretto durante le attività speleologiche all'interno delle grotte in cui vi è presenza di chirotteri (evitare eccessivo rumore, fumo o flash della macchina fotografica) è alla base della conservazione del delicato equilibrio in cui vivono questi organismi, all'interno della proprio dimora.

Tra gli uccelli di maggior pregio che si riproducono nel Monumento meritano menzione sicuramente i rapaci diurni, come il falco pecchiaiolo, il nibbio bruno, la poiana e il gheppio. Interessante la presenza, seppure rara, del picchio verde oltre a quella del corvo imperale, della civetta, del succiacapre, dell'averla piccola e del torcicollo. 

Ultima modifica: Mar, 03/03/2015 - 10:30