La fauna

Chirotterofauna

La Riserva comprende al suo interno aree idonee al foraggiamento e al rifugio dei pipistrelli. L'area più idonea per la chirotterofauna è rappresentata dalle zone prative e dalla porzione del torrente Agna, che può essere utilizzato per l'abbeverata.

Da studi effettuati, nell'area protetta o in zone limitrofe si trovano siti riproduttivi di Vespertilio di Daubenton (Myotis dau-bentonii) e di Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii), data la cattura di esemplari giovani e in allattamento. Oltre a questi è sicuramente presente il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus). Le catture e le registrazioni di ultrasuoni sono state effettuate nel periodo estivo, periodo in cui è massima la contattabilità delle specie ed è possibile individuare la presenza di giovani e femmi-ne in allattamento, importanti per verificae la presenza nell'area di colonie riproduttive.

L'area boscata può rappresentare un buon sito di rifugio e di foraggiamento per la chirotterofuna e vista la necessità dei pipistrelli di avere un corridoio di volo sufficientementeampio per entrare ed uscire dai rifugi, occorre evitare ambienti troppo chiusi. Ad oggi l'area boschiva presenta un sottobosco troppo fitto,che non consente ai pipistrelli di accedere ad eventuali rifugi naturali presenti. Una pulizia del sottobosco e l'eventuale posizionamento di cassette nido potranno incrementare la disponibilità di rifugi per la chirotterofauna fitofila.

Le specie rinvenute sono inserite nell'Allegato IV della Direttiva Habitat e richiedono quindi una protezione rigorosa, inoltre sono considerate specie protette in base alla legge nazionale n.157 del 1992.

Malacofauna

Tra i molluschi che caratterizzano le sorgenti della Riserva si trovano specie sia acquatiche che terrestri, essenzialmente adattate alla vita in ambienti di grotta o sorgentizi. Si possono, sulla base delle specificheesigenze ecologiche, differenziare in tre gruppi: gli idrobiidi stigobionti sono veri troglobi, ciechi che popolano prevalentemente il tratto ipogeo della sorgente com-pletamente invaso dall'acqua; gli idrobiidi crenobionti prediligo-no le pozze sorgentizie (tuttavia possono penetrare nei condotti sotterranei in vere popolazioni ipogee) e possiedono macchie oculari; le forme terrestri troglobie che occupano esclusivamen-te le pareti umide delle cavità sotterranee. Queste forme di vita, così particolari ed esigenti, mostrano una distribuzione legata al substrato calcareo, colonizzando principalmente le Prealpi lom-barde, nelle vallate risparmiate dall'avanzata dei ghiacci durante l'ultima glaciazione e che hanno quindi rappresentato aree di rifugio per queste specie.

In questi anni è stato attivato un progetto di monitoraggio delle sorgenti interne al SIC, al finedi indagare le fasi, ancora sconosciute, del ciclo vitale di questi molluschi e monitorare i parametri chimico-fisicidelle acque che li ospitano. Conside-rando l'estrema sensibilità di questi organismi a qualsiasi forma di inquinamento delle acque, potrebbero essere impiegati come bioindicatori della qualità ambientale degli ecosistemi potenzial-mente adatti ad ospitarli.

Erpetofauna

La Riserva presentando aspetti ambientali diversificati,zone di forra umide e fresche, prati assolati e caldi, fitti cespuglietti e boschi più o meno maturi, residui di vecchie ceduazioni, offre condizioni ideali per la presenza di una ricca erpetofauna.

Nella pozze che si formano a valle delle sorgenti si ritrovano facilmente le larve di Salamandra pezzata (Salamandra salamandra), anfibiotipico di ambienti di collina e di montagna, composti da boschi di caducifoglie in cui è presente un buono strato di lettiera di foglie.

Facilmente individuabili sui muri e lungo i sentieri sono la Lucertola muraiola (Podarcis muralis) e il Ramarro (Lacerta bilineata). Entrambi inclusi nell'allegato IV della direttiva habitat 92/43/CEE, la lucertola è il rettile che meglio si adatta alla presenza umana tanto da portarla a condividere con lui le abitazioni, il ramarro è legato ad ambienti assolati posti in vicinanza di aree con ricca vegetazione arbustiva.

Sono presenti, inoltre, diverse specie di serpenti per lo più innocui, come la natrice dal collare (Natrix natrix), una biscia che frequenta molti habitat d'acqua dolce, mentre gli individui adulti, soprattutto le femmine, si allontanano dall'acqua per frequentare gli ambienti boschivi, i pascoli; il biacco (Hierophis viridiflavus), specie diurna che vive in luoghi aridi e assolati, muri a secco, praterie, zone coltivate, pietraie; il saettone (Zamenis longissimus), legato ad ambienti boschivi collinari e di bassa montagna, purché vi siano presenti zone aperte e ben soleggiate, vive anche in prossimità di abitazioni dove si rifugia nei muri a secco, nelle legnaie e sotto i tetti. Queste due ultime specie sono incluse nell'allegato IV della direttiva habitat 92/43/CEE.

È presente anche la vipera comune (Vipera aspis) uno dei pochi serpenti velenosi della fauna italiana. Specie ovovivipara tra agosto-settembre la femmina "partorisce" circa 8 piccoli lunghi 15-20 cm. Passa le giornate invernali in tane di roditori, in anfratti del terreno o fra le radici delle piante.

Allegati

cartografia funtanì

Note: cartografia

Ultima modifica: Mar, 03/03/2015 - 10:30